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Neurologia

Venlafaxina nei disturbi ansiosi generalizzati e nella depressione


La Venlafaxina ( Efexor a Rilascio Prolungato 75 mg o 150 mg) inibisce il reuptake della serotonina e della noradrenalina, ed in misura minore anche quello della Dopamina. Il farmaco è commercializzato nella sua forma a rilascio prolungato , extended release , che offre la comodità di una sola somministrazione al giorno.

La Venlafaxina XR ha dimostrato di essere più efficace rispetto al placebo a tuti i dosaggi ( 75 –225 mg/die) in due studi di lunga durata , nei pazienti con disturbi d’ansia generalizzata, senza depressione.

Un totale di 521 pazienti , di età compresa tra i 18 e gli 86 anni, sono entrati a far parte di uno studio che ha valutato l’efficacia di 3 dosaggi di Venlafaxina: 37,5 mg/die , 75 mg/die, 150 mg/die.
Tutti i dosaggi di Venlafaxina XR hanno dimostrato di essere più efficaci del placebo per un periodo di 6 mesi ( Allgulander C et al, Br J Psychiatry 2001; 179: 15-22 ). La Venlafaxina è stata confrontata con il placebo in uno studio che ha coinvolto 251 pazienti con disturbi d’ansia generalizzata e senza depressione maggiore.
La percentuale di efficacia della Vanlafaxina XR nel ridurre l’ansia è stata del 69% contro un 42-46% del placebo ( Gellenberg J et al, JAMA 2000; 283: 3082-3088).

In un sottogruppo di pazienti con depressione maggiore e disturbi d’ansia generalizzata , l’efficacia della Venlafaxina è stata confrontata con quella della Fluoxetina. Su un totale di 368 pazienti, 92 hanno presentavano sia i disturbi depressivi che i disturbi d’ansia generalizzata.
I pazienti hanno ricevuto Venlafaxina XR ( 75-225 mg/die), Fluoxetina ( 20-60 mg/die), o placebo per 12 settimane.
Alla 12^ settimana i pazienti con comorbidità nel gruppo Venlafaxina, ma non nel gruppo Fluoxetina, hanno mostrato una significativa riduzione dei punteggi medi delle scale HAM-D ( Hamilton Rating Scale for Depression ) e HAM-A (Hamilton Rating Scale for Anxiety). La risposta, definita come una riduzione maggiore o uguale al 50%, nel punt eggio delle scale HAM-D e HAM-A, è stata raggiunta nel 66% e nel 57% di questi pazienti, dopo terapia con Venlafaxina rispettivamente.
La risposta ottenuta con la Venlafaxina è risultata maggiore rispetto a quella prodotta dalla Fluoxetina ( 52% e 45%), o con il placebo ( 36% e 24%) ( Silverstone PH, Salinas E , J Clin Psychiatry 2001; 62: 523-529).

I principali effetti indesiderati prodotti dalla Venlafaxina XR sono: nausea, secchezza delle fauci, insonnia, sonnolenza, vertigini. L’alta incidenza di nausea si riduce proseguendo la terapia.
Il trattamento con la Venlafaxina è associato ad un aumento della pressione sanguigna. Aggiustamenti nei dosaggi sono necessari nei pazienti con malattia epatica e renale. La Venalfaxina non dovrebbe essere assunta assieme agli inibitori delle monoamino-ossidasi ( MAOI) o nei soggetti che hanno appena ( 14 giorni) sospeso l’assunzione di questi farmaci antidepressivi.


Carlo Franzini


Xagena2001


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