Meno di un terzo dei fumatori ricoverati con una sindrome coronarica acuta resta astinente dopo la dimissione.
Si è valutato se la Vareniclina ( Champix, Chantix ), con inizio dell’assunzione in ospedale, sia efficace per smettere di fumare dopo sindrome coronarica acuta.
È stato condotto uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, in cui i fumatori ricoverati con una sindrome coronarica acuta sono stati randomizzati a Vareniclina o placebo per 12 settimane.
Tutti i pazienti hanno ricevuto consulenza a bassa intensità.
L'endpoint primario era rappresentato dalla astinenza dal fumo valutata a 24 settimane mediante richiamo a 7 giorni e validazione biochimica con il monossido di carbonio espirato.
In totale 302 pazienti sono stati randomizzati ( età media 55 anni; 75% maschi; 56% infarto miocardico con sopraslivellamento ST; 38% infarto miocardico senza sopraslivellamento ST; 6% angina instabile ).
I pazienti fumavano in media 21 sigarette/die al momento del ricovero e avevano fumato per un periodo medio di 36 anni.
A 24 settimane, i pazienti randomizzati a Vareniclina avevano tassi significativamente più alti di astinenza dal fumo e riduzione del fumo rispetto ai pazienti randomizzati a placebo.
I tassi di astinenza dal fumo sono stati pari al 47.3% nel gruppo Vareniclina e al 32.5% nel gruppo placebo ( P=0.012; NNT=6.8 ).
I tassi di astinenza dal fumo continua sono stati, rispettivamente, 35.8% e 25.8%, ( P=0.081; NNT=10.0 ) e i tassi di riduzione del 50% o più del consumo di sigarette al giorno sono stati, rispettivamente, 67.4% e 55.6% ( P=0.05; NNT=8.5 ).
I tassi di eventi avversi entro 30 giorni dalla sospensione del farmaco studio sono risultati simili tra i due gruppi ( eventi avversi gravi: Vareniclina 11.9%, placebo 11.3%; eventi avversi cardiovascolari maggiori: Vareniclina 4.0%, placebo 4.6% ).
In conclusione, la Vareniclina, iniziata in ospedale in seguito a sindrome coronarica acuta è efficace per smettere di fumare.
Sono necessari ulteriori studi per stabilire la sicurezza in questi pazienti. ( Xagena2016 )
Eisenberg MJ et al, Circulation 2016; 133: 21-30
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