Il Litio è un trattamento ampiamente utilizzato ed efficace per i disturbi dell’umore. Sono stati sollevati dubbi sulla sua sicurezza ma non è disponibile una sintesi adeguata delle evidenze per quanto riguarda gli effetti avversi.
E’ stata condotta una revisione sistematica della letteratura e una meta-analisi per delineare il profilo di tossicità del Litio.
Sono stati inclusi nell’analisi studi randomizzati e controllati e studi osservazionali condotti su pazienti con disturbi dell’umore trattati con Litio.
Le misure di esito erano rappresentate dalla funzione di reni, tiroide e paratiroide; cambiamento di peso; disturbi della pelle; problemi di capelli e teratogenicità.
Un totale di 385 studi sono stati inclusi nell’analisi.
In media, la velocità di filtrazione glomerulare ( GFR ) è risultata ridotta di -6.22 mL/min ( p=0.148 ) e la capacità di concentrare l‘urina del 15% del massimo normale ( differenza media pesata -158.43 mOsm/kg; p inferiore a 0.0001 ).
Il Litio potrebbe aumentare il rischio di insufficienza renale, ma il rischio assoluto è risultato piccolo ( 18 su 3369 [ 0.5% ] pazienti che hanno ricevuto terapia di sostituzione renale ).
La prevalenza dell’ipotiroidismo clinico è risultata aumentata nei pazienti in trattamento con Litio rispetto a quelli ai quali è stato somministrato placebo ( odds ratio [ OR ] 5.78; p=0.001 ), e l’ormone stimolante la tiroide ( TSH ) è aumentato in media di 4 UI/mL ( p inferiore a 0.0001 ).
Il trattamento con Litio è risultato associato a un aumento del calcio ematico ( +0.09 mmol/L, p=0.009 ) e dell’ormone paratiroideo ( +7.32 pg/mL, p inferiore a 0.0001 ).
I pazienti trattati con Litio hanno guadagnato più peso di quelli trattati con placebo ( OR=1.89, p=0.002 ), ma non di quelli trattati con Olanzapina ( OR=0.32, p inferiore a 0.0001 ).
Non sono stati registrati aumenti significativi di malformazioni congenite, alopecia o malattie della pelle.
In conclusione, il Litio è associato a un aumento del rischio di ridotta capacità di concentrare le urine, ipotiroidismo, iperparatiroidismo e aumento ponderale. C’è scarsa evidenza riguardo a una riduzione clinicamente significativa della funzione renale nella maggior parte dei pazienti, e il rischio di insufficienza renale in stadio terminale è basso.
Il rischio di malformazioni congenite è incerto; il bilancio dei rischi dovrebbe essere preso in considerazione prima di abbandonare il Litio durante la gravidanza.
A causa delle ripetute osservazioni di alta prevalenza di iperparatiroidismo, la concentrazione di calcio deve essere controllata prima e durante il trattamento. ( Xagena2012 )
McKnight RF et al, Lancet 2012; 379 :721-728
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