Precedenti ricerche hanno trovato un'associazione tra disturbi del sonno e comportamento suicidario. Tuttavia, non è ancora chiaro se l'associazione può essere ampiamente spiegata dalla depressione.
In questo studio, sono state esaminate in modo prospettico le relazioni tra disturbi del sonno quando i partecipanti avevano tra i 12 e i 14 anni, successiva ideazione suicidaria e comportamento autolesionistico, compresi i tentativi di suicidio, in età tra i 15 e i 17anni, controllando per i sintomi depressivi al basale.
I partecipanti allo studio erano 280 ragazzi e 112 ragazze provenienti da un campione di una comunità di famiglie ad alto rischio di alcolismo e controlli.
E’ stato osservato che la difficoltà a dormire a 12-14 anni era in grado di prevedere in modo significativo i pensieri suicidi e i comportamenti di autolesionismo nella fascia d'età tra 15 e 17 anni.
I sintomi depressivi, gli incubi, i comportamenti aggressivi e i problemi legati all’assunzione di sostanze da 12 a 14 anni non sono invece risultati predittori significativi in presenza di altre variabili nel modello.
Dallo studio è emerso che la difficoltà a dormire è un forte predittore di successivi pensieri suicidi e comportamenti autolesionisti nell’adolescenza.
I problemi di sonno possono essere un marker precoce e importante per il comportamento suicidario nell’adolescenza.
I genitori e i medici di assistenza primaria sono invitati a essere vigili e a indagare i problemi del sonno nei giovani adolescenti. La ricerca futura dovrebbe stabilire se un intervento precoce sui disturbi del sonno possa ridurre il rischio di suicidio negli adolescenti. ( Xagena2011 )
Wong MM et al, J Psychiatr Res 2011; 45: 505-511
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