I risultati della relazione del 2000 British National Survey di morbilità psichiatrica ( Bebbington PE et al, Am J Psychiatry 2009; 166:1135–1140 ) hanno indicato che un abuso sessuale infantile è fortemente associato a tentativi di suicidio e intenzioni suicidarie.
L'odds ratio ( OR ), utilizzato per dimostrare la forza dell'associazione, è risultato più elevato per le donne rispetto agli uomini, ma notevolmente alto in entrambi i gruppi ( 9.6 e 6.7, rispettivamente ).
Il fattore di rischio di popolazione attribuibile ( la percentuale di tentativi di suicidio correlata agli abusi sessuali nell'infanzia ) è stata del 27.8% per le donne e 6.9% per gli uomini.
La Clinical Interview Schedule ( rivisitata ), per esaminare il disturbo affettivo al momento dell’intervista, ha mostrato una relazione tra abuso sessuale in età infantile e i tentativi di suicidio e le intenzioni suicidarie.
Un punto di forza di questo rapporto è che esso proviene da un grande studio clinico trasversale, randomizzato, riguardante la popolazione britannica ( n=8.580 ).
Molti dei primi studi sulle conseguenze degli abusi sessuali nell'infanzia erano basati su campioni di convenienza tratti da popolazioni cliniche.
Una crescente quantità di prove da campioni di popolazioni fornisce una stima molto più affidabile dei problemi di salute derivanti da questo trauma dell'infanzia.
Il rapporto tra sesso e abuso sessuale infantile sembra essere solidamente stabilito. Le ragazze sono più a rischio per tali abusi, ma i ragazzi non sono immuni.
Un recente studio di prevenzione dell'HIV su 4.295 uomini che hanno fatto sesso con altri uomini ha documentato che il 39.7% aveva una storia di abuso sessuale infantile.
La relazione tra infezione da HIV e l'abuso sessuale nell'infanzia è risultata mediata dal consumo di droghe, depressione e altri fattori.
L'abuso sessuale in età infantile non sembra causare un danno unico e ben definito, ma piuttosto determina disordini in molti sistemi e sottosistemi dell’organismo, che potrebbero condurre a una moltitudine di sintomi e disturbi fisici e mentali, cioè al complesso di co-morbilità.
In uno studio con adulti affetti da malattia psichiatrica, l'impatto dell'abuso sessuale nell’infanzia sul carico di malattia era approssimativamente paragonabile agli effetti di un'aggiunta di 8 anni di età e di un'aggiunta di 20 anni di età per le attività della vita quotidiana e per il dolore fisico.
L'abuso sessuale infantile non avviene mai esclusivamente in un singolo individuo, ma coinvolge tutta la famiglia. L'abuso può essere un sintomo di una famiglia che non funziona in modo corretto. Pertanto, l'abuso sessuale infantile si può verificare in un contesto familiare violento, in cui possono esserci separazioni, divorzi, abuso di sostanze, malattie mentali o episodi di criminalità.
Gli abusi sessuali infantili portano la famiglia ad avere contatti con i sistemi sanitari e di giustizia penale che possono essere scarsamente coordinati, ostili nei confronti delle famiglie, non riuscendo a prestare le cure necessarie. Questi sistemi possono causare un trauma secondario. Questo può ulteriormente aggravare il disagio delle famiglie coinvolte in abusi sessuali.
Uno studio condotto nel 1996 sui fattori di rischio per un eccesso di mortalità nel quartiere di Harlem ha rivelato che i tassi di abuso infantile erano 3 volte superiori per gli uomini e 2.5 volte maggiori per le donne, rispetto alla media nazionale ( 9.6 contro 3.2 per gli uomini e 13.2 contro 4.8 per le donne ).
Harlem è un quartiere povero che ha sofferto di uno sconvolgimento ambientale che ha abbattuto le reti sociali, alterato il funzionamento familiare, e aggiunto molti oneri sociali per le persone con poche risorse a disposizione.
Un’osservazione particolarmente scoraggiante è emersa da studi nel nuovo campo dell'epigenetica. I pesanti danni, del tipo di quelli causati dal collasso del quartiere, possono provocare alterazioni fenotipiche ereditabili. Sebbene questi cambiamenti fisiologici, non cambiano la sequenza del DNA, le alterazioni epigenetiche possono essere trasmesse per una o più generazioni.
I medici dovrebbero sospettare un abuso sessuale infantile dietro alle segnalazioni di tentativo di suicidio o di intento suicidario.
Cosa impedisce ai medici di agire ?
Le azioni mediche potrebbero causare traumi secondari.
Un altro importante problema è rappresentato dalla scarsità di terapie ben consolidate.
Tuttavia queste limitazioni non dovrebbero essere usate come una scusa per non agire, ma piuttosto come stimolo a un maggiore impegno a contenere e disinnescare gli effetti di questo grave evento.
I risultati ottenuti da uno studio sull’abuso sessuale infantile, in Cina, hanno evidenziato l’importanza della sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'abuso sessuale infantile attraverso discussioni aperte sui vari comportamenti e sul potenziale impatto e persistenza di questi comportamenti in età adulta.
C’è la necessità di condurre campagne di salute pubblica che affrontino l’argomento, e di nuovi sforzi per attenuare l'impatto negativo a lungo termine dell'abuso sessuale infantile. ( Xagena2009 )
Thompson Fullilove M, Am J Psychiatry 2009; 166: 1090-1092
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