I pazienti con demenza dovuta a malattie neurodegenerative possono avere psicosi correlata alla demenza. Gli effetti dell’agonista inverso orale e antagonista 5-HT2A Pimavanserina ( Nuplazid ) sulla psicosi correlata a varie cause di demenza non sono ben definiti.
È stato condotto uno studio di interruzione di fase 3, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo che ha coinvolto pazienti con psicosi correlata alla malattia di Alzheimer, alla demenza da malattia di Parkinson, alla demenza a corpi di Lewy, alla demenza frontotemporale o alla demenza vascolare.
I pazienti hanno ricevuto Pimavanserina in aperto per 12 settimane. Coloro che hanno avuto una riduzione rispetto al basale di almeno il 30% nel punteggio alla scala SAPS-H+D ( Scale for the Assessment of Positive Symptoms - Hallucinations and Delusions; con punteggi più alti ad indicare una maggiore psicosi ) e un punteggio CGI-I ( Clinical Global Impression-Improvement ) di 1 ( molto migliorato ) o 2 ( migliorato ) alle settimane 8 e 12 sono stati assegnati in modo casuale a continuare a ricevere Pimavanserina o a ricevere placebo fino a 26 settimane.
L'endpoint primario, valutato in un'analisi time-to-event, era una ricaduta di psicosi definita come segue: aumento di almeno il 30% nel punteggio SAPS-H+D e un punteggio CGI-I pari a 6 ( peggiore ) o 7 ( molto peggiore ), ospedalizzazione per psicosi correlata alla demenza, interruzione del regime di prova o ritiro dalla sperimentazione per mancanza di efficacia, o uso di agenti antipsicotici per psicosi correlata alla demenza.
Dei 392 pazienti nella fase in aperto, 41 sono stati ritirati per motivi amministrativi perché lo studio è stato interrotto per efficacia; dei restanti 351 pazienti, 217 ( 61.8% ) hanno presentato una risposta sostenuta, di cui 105 sono stati assegnati a ricevere Pimavanserina e 112 a ricevere placebo.
Una recidiva si è verificata in 12 pazienti su 95 ( 13% ) nel gruppo Pimavanserina e in 28 su 99 ( 28% ) nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.35; P=0.005 ).
Durante la fase in doppio cieco, si sono verificati eventi avversi in 43 pazienti su 105 ( 41.0% ) nel gruppo Pimavanserina e in 41 su 112 ( 36.6% ) nel gruppo placebo.
Con Pimavanserina si sono verificati mal di testa, costipazione, infezione del tratto urinario e prolungamento asintomatico dell'intervallo QT.
In uno studio che è stato interrotto precocemente per l'efficacia, i pazienti con psicosi correlata alla demenza con una risposta a Pimavanserina avevano un rischio inferiore di recidiva con la continuazione del farmaco rispetto alla sospensione.
Sono necessari studi più lunghi e più ampi per determinare gli effetti della Pimavanserina nella psicosi correlata alla demenza. ( Xagena2021 )
Tariot PN et al, N Engl J Med 2021; 385: 309-319
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