La stimolazione cerebrale profonda mediante elettrodi di un generatori di impulsi, impiantati nel fascicolo mediale del proencefalo, ha ridotto i sintomi in oltre il 50% dei pazienti con disturbo depressivo maggiore resistente al trattamento.
La stimolazione cerebrale profonda, un metodo ampiamente utilizzato in clinica per il trattamento del tremore nella malattia di Parkinson, si sta dimostrando sempre più promettente nei disturbi psichiatrici.
In uno studio pilota di piccole dimensioni, ricercatori dell’ospedale universitario di Bonn in Germania, hanno valutato la sicurezza e l'efficacia della stimolazione cerebrale profonda su 7 pazienti affetti da disturbo depressivo maggiore di durata media di 7.6 anni.
Al momento dello studio, i pazienti stavano assumendo in media 4 farmaci antidepressivi.
Tutti i partecipanti allo studio avevano ricevuto in precedenza una terapia elettroconvulsiva ed erano stati sottoposti a psicoterapia senza ottenere risoluzione della propria condizione patologica.
E’ stata valutata la gravità dei sintomi, i parametri psicopatologici generali, il funzionamento sociale e la sicurezza del trattamento.
I ricercatori hanno utilizzato l'imaging del tensore di diffusione per monitorare gli effetti della stimolazione sul cervello.
Dopo impianto degli elettrodi, i partecipanti sono stati sottoposti a una corrente di stimolazione media di 2.86 mA.
I pazienti sono stati tenuti sotto osservazione per 12 settimane e sono stati sottoposti a valutazioni psichiatriche settimanali.
Durante il processo di stimolazione, tutti i partecipanti hanno mostrato segni simili di motivazione appetitiva, tra cui reazione di orientamento, inizializzazione di contatto con gli occhi e coinvolgimento nella conversazione con lo psicologo.
Al giorno 7, i punteggi alla scala MADRS ( Montgomery-Åsberg Depression Rating Scale ) sono risultati ridotti di oltre il 50%.
Al momento dell'ultimo follow-up, 6 pazienti sono stati classificati come responder. Tra questi, 4 sono stati classificati come responder.
Il funzionamento sociale è migliorato tra tutti i partecipanti passando da grave a lieve.
Gli eventi avversi hanno incluso: strabismo quando è stata applicata una più elevata corrente di stimolazione, piccola emorragia intracranica durante l'intervento chirurgico in 1 partecipante, e infezione nell’area interessata dall’impianto. ( Xagena2013 )
Fonte: Biological Psychiatry, 2013
Psyche2013 Chiru2013