Uno studio osservazionale di ampie dimensioni ha dimostrato che i pazienti, sottoposti a intervento chirurgico, e che assumono un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ( SSRI ), appaiono avere un maggior rischio di eventi avversi e di mortalità.
I pazienti trattati con SSRI nel periodo perioperatorio hanno mostrato una probabilità del 20% maggiore di morire in ospedale dopo un intervento chirurgico maggiore, rispetto agli altri pazienti.
Sanguinamenti e riammissione precoce in ospedale si sono verificati più spesso tra i pazienti, trattati con farmaci SSRI.
Il tasso di mortalità complessivo è stato, tuttavia, basso ( 0.6% ) con un NNH ( numero necessario per causare un decesso o una riammissione ospedaliera ) di circa 1.000.
L’interruzione brusca della assunzione degli antidepressivi può portare al manifestarsi di sintomi di vertigine, nausea, insonnia, ipervigilanza o affaticamento, mialgia, ansia e irritabilità.
I dati aneddotici hanno, inoltre, indicato che la sospensione della terapia può causare una maggiore sensibilità al dolore postoperatorio.
Lo studio retrospettivo ha incluso 530.416 adulti sottoposti a chirurgia maggiore dal 2006 al 2008 in 375 ospedali degli Stati Uniti.
Il 14% assumeva un farmaco SSRI nel periodo perioperatorio, più comunemente la Sertralina ( Zoloft ).
Oltre all’elevato rischio di mortalità, altri rischi sono risultati superiori: riammissione in ospedale a 30 giorni ( hazard ratio, HR=1.22 ), sanguinamento ( HR=1.09 ), numero di trasfusioni ( HR=1.10 ), durata della permanenza in ospedale ( rate ratio aggiustato, aRR=1.02 ).
Il rischio di aritmia ventricolare era inferiore tra gli utilizzatori di farmaci SSRI, rispetto al resto della coorte ( HR=0.89 ).
L'unica differenza significativa osservata con gli SSRI, rispetto agli altri antidepressivi, era la più lunga durata della permanenza ospedaliera.
Quando sono stati presi in considerazione solo i pazienti con una diagnosi di depressione o quelli che assumevano farmaci antidepressivi, il rischio di mortalità è risultato attenuato, ma è stato riscontrato il mantenimento di un più alto rischio di sanguinamento, di riammissione, e maggiore durata della permanenza in ospedale. ( Xagena2013 )
Fonte: JAMA Internal Medicine, 2013
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