L’uso concomitante di un antidepressivo SSRI ( inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ) e di un antidepressivo triciclico può comportare un aumento dei livelli plasmatici dell’antidepressivo triciclico di 2-4 volte, con conseguente tossicità ( costipazione, convulsioni, delirio, incapacità ad iniziare la minzione ).
La sindrome serotoninergica è un’altra potenziale conseguenza della concomitante somministrazione di farmaci SSRI e di antidepressivi triciclici.
Gli SSRI e gli antidepressivi triciclici possono causare separatmente la sindrome serotoninergica, ma il rischio risulta aumentato quando sono somministrati insieme.
La sindrome serotoninergica è uno stato tossico dose-dipendente causato da eccesso di serotonina a livello del sistema nervoso centrale, ed è caratterizzato da cambiamenti mentali, autonomici e neuromuscolari.
Le caratteristiche cliniche della sindrome serotoninergica comprendono confusione, agitazione, iperattività, sudorazione, tachicardia, atassia, ipertonia e tremore.
Nel caso di comparsa della sindrome serotoninergica è necessario interrompere immediatamente l’assunzione e sottoporre il paziente a cure di supporto.
In particolare, la lunga emivita della Fluoxetina ( Prozac ) ( 7-15 giorni ) comporta che le interazioni possono persistere per giorni o settimane dopo la sospensione dell’antidepressivo.
L’inibizione da parte degli SSRI dell’isoenzima del citocromo P450, CYP2D6, provoca una riduzione del metabolismo degli antidepressivi triciclici con conseguente aumento dei livelli plasmatici di questi farmaci.
I medici che prescrivono la combinazione antidepressivo SSRI ed antidepressivo triciclico dovrebbero ridurre il dosaggio del triciclico e monitorare i pazienti per i segni di tossicità da antidepressivo triciclico e per il possibile sviluppo della sindrome serotoninergica. ( Xagena2006 )
Fonte: MedSafe, 2006
Farma2006 Psyche2006